Per la rubrica “Brevi cenni sulle famiglie bresciane”

Storia della famiglia AVOGADRO

Stemma Avogadro
Stemma Avogadro: “D’argento a tre bande contromerlate di rosso”

Dal latino Advocatus – avvocato cioè avvocato del vescovo, o Advocati Ecclesiae Brixiensis, costituì uno dei posti più alti e lucrosi della corte vescovile, che veniva poi ricompensato con possedimenti fondiari e trasmissibili per diritto ereditario, secondo le norme giuridiche della successione feudale. L'”avvocato” aveva il privilegio di tenere le briglie del bianco cavallo (chinea) che serviva il giorno dell’ingresso a trasportare il vescovo di Brescia dalle porte della città all’episcopio e che il vescovo stesso donava poi al guidatore. L’ultimo a usare tale privilegio fu Pier Francesco Avogadro in occasione dell’ingresso del vescovo De Dominicis nel 1466. Oltre a una famiglia di advocati del vescovo, oriunda fiorentina o, più probabilmente bergamasca (che aveva come stemma un giglio rosso in campo argentato), fu celebre la famiglia chiamata degli Avogadro discendente forse dagli Scaligeri dato che nel 1150 è documentato come avvocato del vescovo un Sigismondo Scaligero. Essa tenne l'”advocazia” della chiesa bresciana resistendo al partito ghibellino e per questo ebbe insigni privilegi. Da Brescia gli Avogadro si stabilirono anche a Zanano per amministrare i beni vescovili.

I tre rami della famiglia, di cui due a Brescia e uno a Venezia, risalgono a Giacomo vissuto nella seconda metà del 1300. Dei suoi figli, Giovanni fondò uno dei due rami bresciani, che si spense, dopo dieci generazioni, nel 1800 con la contessa Paola sposa a Bartolomeo Fenaroli; Pietro, fu il primo dell’altra linea bresciana esauritasi nel 1670, dopo tre generazioni, con la contessa Emilia sposa ad un Bartolomeo Colleoni. Il ramo veneto a sua volta si biforcò negli abiatici Lorenzo e Bortolo. Lorenzo fu a capo degli Avogadro di Zanano, i Bortolo degli Avogadro di Venezia. Gli Avogadro ebbero possessi oltre che in Brescia (fra cui il patronato sulla chiesa romanica di S.Marco) a Flero, Capriano, Boldeniga, Cossirano, Offlaga, Barbariga, Bagnolo (con il bel palazzo del Dosso), Bovezzo (con una bella villa di campagna), Castenedolo, Passirano, Visano, Gambara, Pralboino , Milzano, e fuori provincia a Verona e a Venezia. Possedimenti ebbero a Gardone (con patronato su S.Bernardino), a Polaveno, Sarezzo, Lumezzane.

Famiglia aggregata al veneto patriziato l’8 ottobre 1438 per insigni benemerenze verso lo Stato con PIETRO che riunendo i guelfi bresciani congiurò per favorire l’ingresso dei veneti in città nel 1426 con l’arrivo del Carmagnola e tenne sempre la parte a Venezia conquistandosi così l’epiteto di “Padre della Patria”, venendo aggregato al patriziato veneto nel 1438 e ottennero il feudo di Lumezzane in cambio di quello di Polaveno ricevuto a suo tempo da Pandolfo III Malatesta.

Si distinse ALVISE, il quale nel 1509 con 600 soldati mantenuti a proprie spese combatté pei veneziani contro i collegati di Cambray. Contribuì col suo valore alla presa di Brescia da parte dei veneziani. Ripresa Brescia dalle truppe francesi, l’Alvise venne decapitato. MATTEO nel 1533 fu eletto arbitro della Repubblica per trattare la restituzione dei luoghi tenuti da Ferdinando re dei Romani. CAMILLO, n. nel 1580 fu condottiero della Repubblica Veneta nella guerra contro l’Ungheria. Altro PIETRO assoldò a proprie spese quattromila fanti per la guerra di Cipro. Avevano palazzo a S. Maria Formosa. MARINO, PIETRO e COSTANTINO di Francesco e GIOVANNI di Claudio ottennero la conferma della nobiltà con le S.R.A. 1 genn. 28 giugno e 8 ott. 1818. Sono iscritti nell’Elenco ufficiale i N.U. patrizi veneri: † ANDREA, n. Venezia, 7 marzo 1851, di Alessandro e di Maria Luigia Goattin, spos. Venezia 4 luglio 1895 con Lorenza Seggi; da cui: 1. ALESSANDRO, n. Venezia, 10 sett. 1899; 2. Iolanda, n. Venezia, 31 maggio 1902; 3. CARLO, n. Venezia, 7 ott. 1903 (dim. Padova). Sorelle di Andrea: 1. Caterina, n. Venezia, 14 febbr. 1841 vedova dell’ing. prof. Carlo Tosi; 2. Giulia, n. Venezia, 26 sett. 1842; 3. Maria detta Anna, n. Venezia, 22 marzo 1849; 4. Emilia, n. Venezia, 19 marzo 1859 (dim Venezia). Altro ramo: LUIGI, n. Venezia, 20 ott. 1862 di Claudio e di co. Paolina Martinengo dalle Palle, spos. con N. D. Maria Pellegrini Pisani. Sorella: Maria Anna n. Oderzo, 27 agosto 1864, in N. U. Girolamo Grimani.

Fonti:
– Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. I
– Enciclopedia Bresciana/Avogadro