Per la rubrica “Brevi cenni sulle famiglie bresciane”

Storia della famiglia MARTINENGO da BARCO

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Stemma Martinengo da Barco: “D’oro all’aquila di rosso coronata del campo e caricata nel cuore di uno scudetto d’argento e caricato del Leone di S. Marco in “moléca”

PREVOSTO III, che fu nel 1386 Podestà di Piacenza, morto attorno al 1400, ebbe un figlio, GIOVANNI, che fu amico di Pandolfo Malatesta, e Podestà di Bergamo; egli ebbe due figli: Leonardo e Antonio. LEONARDO q. Giovanni (m. 1439). abbiatico di Prevosto; capitano d’armi sotto Venezia, da Socina Scotti di Piacenza ebbe due figli: GIOVANNI FRANCESCO e LEONARDO postumo. Dal primo discendono i da Barco. Capo di cavalli, creato cavaliere da Federico III di Asburgo e conte di Barco da Venezia con Ducale del 1487, sposò Lodovica, figlia del Doge Nicola Marcello, morì nel 1498. I suoi figli VITTORE e GIO MARIA furono ascritti al patriziato Veneto nel 1519. Dei discendenti del primo, che fu condottiero al servizio di Venezia, combattè ad Agnadello e fu infeudato di Trigolo e Genivolta, sono celebri: CAMILLO, capitano di cavalli morto sotto Garlasco nel 1524; MALATESTA, colonnello di fanti nel 1591 in Candia; LEONARDO, governatore e comandante di presidi in varie città, morto nel 1698. Della schiatta di Gio. Maria, condottiero anch’esso di Venezia, caduto ad Agnadello nel 1509, sono noti: LODOVICO, mecenate di letterati, poi vessilifero di Venezia all’assedio di Pavia; FRANCESCO LEOPARDO, grande cultore di arti, scienze e lettere; NESTORE, che si distinse al famoso assedio di Famagosta contro i Turchi, nel 1575; ALESSANDRO, morto all’assedio di Ostenda; ERCOLE, colonnello di fanti di Francesco I alla battaglia di Stradella (1543) morto a Famagosta, ed altri moltissimi uomini di guerra. Una fanciulla Margherita, figlia di Leonardo (n. 1687) venne dalla Chiesa chiamata veneranda per la sua santa vita. Questa famiglia si estinse con FRANCESCO LEOPARDO, senatore del Regno, morto il 6 agosto 1884 legando alla città di Brescia il palazzo, la pinacoteca e la Biblioteca.

Oltre al nominato Prevosto I, nel ramo dei “da Barco” si distinsero Prevosto III (v.) di Pietro, che ebbe tre figli Giacomo, Giovanni, Luigi o Lodovico. Mentre del primo e del terzo non sappiamo nulla, di Giovanni sappiamo che ebbe due figli: Antonio che fu capo del ramo dei Conti di Padernello (v. Martinengo di Padernello) e Leonardo I (v.) che continuò la discendenza dei “da Barco” attraverso il figlio Giovanni Francesco (v) considerato il vero caporamo dei “da Barco” e Leonardo II che fu caporamo dei Martinengo dalle Palle (v.). Con Gianfrancesco i “da Barco” si divisero in più rami.

Castello di Barco, Orzinuovi
Castello di Barco (fraz. di Orzinuovi)

RAMO I: ha come capostipite Vittore (v.) o Vittorio che ebbe sette figli maschi: Roberto (morto nella battaglia di Garlasco del 1524), Enea, Camillo (v.), Federico (v.), Leonardo (v.), Pompeio (capitano delle lance distintosi nella difesa di Vicenza contro gli spagnoli), Bartolomeo e tre figlie: Tolisea, Lucrezia ed Elisa sposatesi con nobili non bresciani. La discendenza continuò con Antonio, Malatesta qd. Antonio, Carlo qd. Malatesta, Leonardo (v.) qd. Carlo e nei figli di questi, dei quali Giulio (nato nel 1629) si fece religioso, Francesco (morto nel 1667), Carlo e Vittore, morti tutti giovani. Gli altri rami (II, III, IV, V) discesero dai figli di Gianmaria qd. Gianfrancesco fratello di Vittore, e cioè Lodovico (II ramo) Alessandro (III), Ercole (IV), Ascanio (V).

RAMO II: Lodovico o Luigi o Alvise (v.) ebbe tre figli: Leopardo I, Ottavio, Marcantonio e due figlie, Polissena e Giulia. I tre figli furono condottieri d’armi e combatterono in Friuli e nelle Fiandre. Il ramo venne continuato da Leopardo I, da Francesco, Leopardo II e di figlio in figlio con Leopardo III, Giovanni Francesco, Francesco Leopardo IV, Lodovico e Francesco Leopardo V (morto nel 1884).

RAMO III: discese da Alessandro di Gianmaria e di figlio in figlio con Nestore, Bernardo.

RAMO IV: discese da Ercole di Gianmaria attraverso Orazio, Ercole, Orazio (morto nel 1607).

RAMO V: discese da Ascanio di Gianmaria attraverso Camillo, Ercole, Federico con i figli suoi Carlo Camillo, Leonardo. Stemma: sul petto dell’aquila un piccolo scudo con l’alato Leone di S. Marco. Oltre ai palazzi e alle dimore bresciane, dovendo avere la residenza a Venezia almeno per sei mesi l’anno, si fabbricarono in Venezia un palazzo a S. Gregorio del Traghetto, vicino a S. Maria della Salute e per distinguerli da altri Martinengo, pure patrizi veneti, vennero detti anche di S. Gregorio. Possedettero oltre Barco, Urago d’Oglio, Orzinuovi, in Valcamonica, Monticelli d’Oglio. Ebbero possidenze anche a Venezia e a Padova. Vittore e Gianmaria di Gianfranco vennero iscritti nel 1499 nel libro d’oro del patriziato veneto con la nobiltà senatoriale trasmissibile.

Rami della famiglia Martinengo da Barco (ricostruzione parziale):
https://servizi.ct2.it/ssl/webtrees/branches.php?surname=Martinengo+da+Barco&ged=ssl

Fonti:
-Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-32, vol. IV, pp. 426-427;
-Enciclopedia Bresciana/Martinengo da Barco